L’Autodafé del Camminante

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IL PROCESSO AD ARTURO GIOVANNITTI
Oltre cento anni fa, nel gennaio 1912, nel cuore di un gelido inverno, in Massachusetts, iniziava lo sciopero alla Lawrence Textile, meglio noto come Bread and Rose’s StrikeCi furono molti disordini e la giovane operaia tessile Anna Lo Pizzo, rimase uccisa negli scontri con la polizia. Come mandante dell’omicidio fu accusato il sindacalista Arturo Giovannitti, trasferitosi in America diciassettenne da un piccolo paese del Molise, testimone attivo delle tensioni e delle lotte sociali che si manifestarono nel nuovo mondo all’avvio del XX° Secolo.
Il Processo di Salem che ne seguì e lo coinvolse nel novembre dello stesso anno, insieme ad un’altro sindacalista italo americano come lui, Joseph Ettor,  anticipò quello ancor più noto di Sacco e Vanzetti.
Per quella causa, Giovannitti divenne personaggio riconosciuto e sostenuto a livello internazionale. Durante e dopo il processo, fino agli anni ’20, la sua fama e quella di Joseph Ettor, anche lui ingiustamente accusato, assursero a un riconoscimento così universale, da esser paragonata dagli studiosi a quella di Lenin e Trotzki.
Il loro caso, caduto con gli anni in oblio, per gli USA rappresenta il primo dei grandi processi del XX secolo e riscosse solidarietà e mobilitazione internazionale di operai, movimenti sindacali e stampa, di tutto il mondo.

CHI ERA ARTURO GIOVANNITTI
Figlio di un mezzogiorno d’Italia post risorgimentale, cresciuto con ideali democratici che lo spronarono a dotarsi di spirito d’avventura e di una cultura fuori dal comune, il giovane emigrante molisano arrivato diciassettenne nel Nuovo Mondo, dopo la laurea in teologia conseguita alla Mc Gilles University di Montreal e dopo aver esercitato per un paio d’anni il pastorato evangelico fra i minatori della Pennsylvania, trasferitosi a New York alla Columbia University, fonda il primo giornale socialista americano, il Proletario. Subito dopo entra nell’IWW International Workers of The World, il sindacato anarchico, promotore del Bread and Roses’s Strike (lo Sciopero del Pane e delle Rose) di cui divenne uno dei più celebri e stimati attivisti ed oratori.
Sopratutto, in una America percepita e ambita come faro di democrazia e progresso, ma che pure già rivelava le prime contraddizioni di reciprocità e integrazione, Arturo Giovannitti si fa poeta e cittadino del mondo “consapevole”, tanto da lottare poi, per tutta la vita, per i diritti civili, per la fratellanza dei popoli e il riscatto sociale ed economico delle classi lavoratrici; per i deboli e meno abbienti, di ogni razza e provenienza, diventando orgoglio vivente di quella fiera Cultura delle migrazioni di cui, ancora oggi, rappresenta uno dei più fulgidi esempi.

NOTE DI REGIA: la Drammaturgia dei Processi
La drammaturgia dei processi è da sempre contigua alla Storia del Teatro e, naturalmente,  lo è stata ancor di più alla Storia del Cinema. Un’aula di tribunale ha sempre rappresentato di per sé un luogo di meta-teatro e un affascinante set.
Una grande arringa, ha il potere di intrigarci, commuoverci, divertirci, istruirci, rinnovarci, fare progredire il senso della storia e del vivere comune. Come il migliore dei monologhi teatrali.
Per pathos, un’Autodifesa, può unire il meglio di una grande arringa e il meglio di un grande monologo. Chi si auto-difende è, infatti, egli stesso l’accusato e, se non ha determinata la convinzione di “vivere”, convincendo così la Corte, sa di rischiare in prima persona la pena che gli potrebbe essere inflitta.
L’Address to the Jury che Giovannitti pronunzio (il testo è, direttamente tratto dagli atti processuali) nella Salem Court House, racchiude in sé tutti gli elementi di una grande scrittura teatrale.
È “un monologo” di tale intensità e nobiltà, che ogni grande drammaturgo vorrebbe scriverne uno così. E ogni grande attore, recitarne uno così. Giovannitti, nella sua magnifica autodifesa, si sa presentare e rappresentare, evoca, cita, argomenta, si addentra in semplici particolari che diventano idee universali.
Nel difendere se stesso, tiene sempre la barra dritta sul suo “essere uomo”, umile sì, ma che mai rinuncia alla fierezza delle sue idee. Con argomentazioni ora storiche, ora filosofiche, ora ideali, ora giurisprudenziali, denunciando paure, aspirazioni, emozioni, dubbi, rendendo omaggio al luogo da cui è partito e a quello in cui è approdato, dichiarando la sua innocenza e quella dei suoi compagni di prigionia, nella sua appassionata e argomentata arringa, il giovane sindacalista oratore dell’International Workers of the World, arrivato a Ellis Island appena diciassettenne dal Molise, dopo poco più di un decennio di vita nel Nuovo Mondo, riesce a farsi interprete della vita e delle emozioni dei nuovi popoli, immigrati nell’America del XX° secolo e delle loro istanze di conoscenza, pace, giustizia, solidarietà, dignità.
La sua autodifesa diventa così un Autodafé (un atto di fede) per il genere umano tutto. Un messaggio universale valido per i suoi e i nostri tempi. Quello che ogni uomo di teatro vorrebbe della sua opera.

 IL  TOUR USA per il Centenario del Bread and Rose’s strike.
Dopo il debutto al Teatro del LOTO, il 1° maggio del 2011, L’Autodafè del Camminante, è stato presentato l’anno successivo al Teatro Lo Spazio a Roma dove è stato anche oggetto di una ripresa integrale da parte di YOU DEM TV,  mandata in onda su piattaforma SKY il 1° maggio del 2012, per la Festa dei lavoratori.
Dopo una ripresa estiva chiusa a settembre a Vasto, per la Festa nazionale dell’IDV, e oltre 90 repliche in Italia, a novembre del 2012, su iniziativa promossa dal CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), col patrocinio dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e della CGIL, lo spettacolo, in versione inglese, col titolo di The Walker Auto-da-fé, ha inaugurato l’11 novembre, al Calandra Italian American, Institute di New York una tournée di 10 recite, con due convegni, negli Stati Uniti e con repliche in 4 Stati del Nord Est, inclusa la Yale University.

Il 23 novembre, a 100 anni esatti dal Processo di Salem, a Lawrence (Massachusetts),  lo spettacolo chiude le celebrazioni del Bread and Rose’s Strike Centenary, con una performance di grande successo presso la Everett Mill, la fabbrica tessile (oggi Heritage culturale) dove a gennaio del 1912 iniziò lo sciopero più famoso d’America.
 

LINK VIDEO

http://www.youdem.tv/doc/235175/lautodaf-del-camminante.htm
versione integrale dello spettacolo –  durata ’54
http://www.youtube.com/watch?v=7J5II5BgwVs
promo – durata ‘7

link video: “Giovannitti Symposium” at Calandra Italian American Institute –  NY USA – 11/20/2012


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